Care amiche e amici di Incontrocampo,
abbiamo ormai alle spalle dieci edizioni della rassegna, un traguardo che naturalmente ci riempie di soddisfazione: ma al piacere delle celebrazioni preferiamo di gran lunga quello della scoperta, e dunque continuiamo con entusiasmo ad andare avanti, spinti dalla nostra e soprattutto dalla vostra passione per il cinema. Vi annunciamo quindi l'arrivo dell'undicesima edizione di Incontrocampo, in programma ogni lunedì dal 13 ottobre al 1° dicembre presso il CiakCity di Rocca San Giovanni. Come d'abitudine ogni titolo sarà presentato sia in versione doppiata (alle 18:30), sia in versione originale con sottotitoli (alle 21).
Un'edizione tutta contemporanea, specchio di un cinema che vuole affrontare il presente da una molteplicità di punti di vista, inquadrando spesso le vicende dei personaggi sullo sfondo di alcune delle principali questioni politiche e sociali dei nostri tempi. Come accade in Black Dog di Guan Hu, vincitore nella sezione Un Certain Regard al Festival di Cannes, ambientato alla vigilia delle Olimpiadi di Pechino del 2008; o in Kneecap di Rich Pippiatt, miglior opera prima ai BAFTA, eccentrico e adrenalinico biopic che narra la nascita dell'omonimo trio hip-hop nord-irlandese, che rivendica artisticamente e politicamente l'uso della lingua madre in opposizione all'inglese; o ancora in Aragoste a Manhattan di Alonso Ruizpalacios (del quale vi avevamo presentato, in una delle prime edizioni di Incontrocampo, "Museo - Folle rapina a Città del Messico"), che concentra nella cucina di un ristorante di lusso di New York le tensioni e le contraddizioni di una società nella quale le differenze di classe e lo sfruttamento dei più deboli non accennano ad attenuarsi.
La complessità e l'ambiguità delle relazioni umane sono al centro di molti titoli di questa edizione: a partire da Il caso Belle Steiner, nel quale Benoît Jacquot adatta un romanzo di Georges Simenon ("La morte di Belle") rispettando la raffinatezza psicologica dello scrittore ma scegliendo di modificare l'ambientazione per renderla più vicina a noi nel tempo e nello spazio, spostando la vicenda dagli Stati Uniti degli anni '50 alla Francia contemporanea. E a proposito di raffinatezza psicologica e di influenze letterarie non possiamo non citare Dreams di Dag Johan Haugerud, scrittore e regista norvegese la cui trilogia Sex - Dreams - Love è stata certamente uno dei casi cinematografici dell'anno: noi vi presentiamo il secondo titolo (ma non preoccupatevi, i tre film possono essere apprezzati singolarmente), storia intergenerazionale di amori e segreti al femminile che ha conquistato l'Orso d'Oro al Festival di Berlino.
E proprio la famiglia è uno dei luoghi più esplorati dai film di questa rassegna, con toni e umori differenti ben sintetizzati dai film che aprono e chiudono la nostra selezione: si va dalla commedia gentile e agrodolce di Gianni Di Gregorio, che in Come ti muovi, sbagli raggiunge forse il risultato più compiuto della sua poetica, a quella decisamente più sulfurea e movimentata di Casa in fiamme di Dani de la Orden, che ci porta in Costa Brava per una riunione familiare che ben presto precipita nel caos. Insieme a loro abbiamo anche il ritorno di un grande autore come l'inglese Mike Leigh, che in Scomode verità tratteggia un personaggio femminile al tempo stesso insopportabile e irresistibile, mescolando dramma e commedia in maniera come sempre magistrale.
Anche stavolta vi chiediamo, per quanto possibile, di aiutarci a far conoscere questa iniziativa, tramite i social ma anche e soprattutto di persona. Grazie in anticipo per il vostro supporto. Ci vediamo in sala!
Collettivo Cinema Sala 4
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